Primo classificato – Sezione Adulti
Non smettiamo di sognare
In noi si ferma il tempo qualche volta,
è l’ora in cui indaghiamo i nostri cuori,
bianche scintille al candelabro cosmico.
Abbiamo avuto autunni d’oro e porpora
e salutato il nascere dei giorni
raccolti in una lacrima di brina,
non ci resta che attendere il ritorno
dell’ultima libellula. Aspettiamo
di accogliere nel rigo di un pensiero
questa nostra esistenza.
Noi viviamo
come in un sogno, tra corolle e luci
e profumi d’aurore e di tramonti.
Zampilla linfa dalle ambrate foglie,
scorre nel fiume della storia, avvolge
uomini e cose. Che non muoia il sogno,
che non lo graffi il vuoto del silenzio.
Per troppo tempo l’uomo ha conosciuto
il grido dei vessilli sulle sponde
di salici vermigli.
Non smettiamo
di sognare che il mondo si redima
nel profumo di boschi e di marine.
Che più non s’oda il rombo dei cannoni,
che le fanciulle gettino il fucile
per stringere nel pugno un girasole,
che la fame sparisca dalle bocche
degli ultimi del mondo. È questo il tempo
di fare vero il sogno, biancheggiando
la luna sulla pergola dell’anima.
Giovanni Caso, Siano SA
Secondo classificato – Sezione Adulti
Non è tempo ancora
Chissà se un giorno smetterò di sognare,
ora no, non è tempo ancora.
Devono cadere stelle
e passare fasi di luna,
scendere piogge e fiorire arcobaleni.
No, non è tempo ancora,
devo percorrere strade polverose,
andare lontano,
lasciare che il pastore
guidi il suo gregge al mare,
che parole dondolino
nell’aria come campane
chiedendo al vento e all’uomo:
“È ora di fermare il tuo andare!!”
No, non è tempo ancora,
devono nascere foglie
sui rami del pioppo
che insensibile guarda
il mio tempo che corre,
deve la rosa odorare quest’aria
prima che la mia mano impulsiva
si stringa sulle sue spine.
Chissà se un giorno smetterò di sognare,
ora no, non è tempo ancora.
Roberto Ragazzi, Trecenta RO
Primo classificato – Sezione Giovani
I miei genitori
Sono partiti da Bucarest
con le valige piene di sogni
e mi tenevano per mano.
Sognavano per me un futuro migliore.
Le loro pene non dovevano essere le mie.
Molti sogni sono caduti,
li voglio raccogliere
e donarli ai miei figli.
Anton Bogdan Laurentiu, Foligno
Primo classificato – Sezione Ragazzi
Il mondo intorno a me
Ho sempre immaginato
un mondo di fate,
un mondo non triste
di dolore e pianto,
ma allegro e gioioso
che duri nel tempo.
Ho sempre cercato
di vivere bene
i giorni che il cielo
regala al mattino,
ma spesso ho trovato
tutt’altro che gioie,
solo guerre e disastri
buttati nel vento.
Quant’è diverso
il mondo intorno a me,
non assomiglia
a quello dei sogni,
anzi si tinge
di rosso e vergogna
del male che l’uomo
porta ogni giorno.
Sarebbe un regalo
se solo per oggi,
il mondo cambiasse
di colpo e all’istante,
per me di sicuro
sarebbe un bel dono
che porterei nel mio cuore
racchiuso per sempre.
Chiara Barone, Matino LE
Premio “Oliviero Martelli”
Occhi pieni di mare
A sfidare le onde,
nel gelo, nella pioggia, nel vento,
sono corpi stremati,
occhi scossi
in attesa di pane rovente
e fragranza di vita.
Sono sguardi accesi
dai tizzoni di una favola.
Sono cuori frastornati, lacerati,
con l’anima assopita
da tanto dolore.
Sono mani deliranti,
con nel pugno serrato la disperazione.
Sulla spiaggia dei poveri
distinti sono i passi,
folle il fervore della vita.
Nei colori del crepuscolo,
con le braccia alzate al cielo
gli occhi pieni di mare
scrivono
la loro immensa voglia
di sognare ancora.
Mattia Damiani, Foligno
Targa “Arcangeli”
Abbraccio
Lo specchio dell’acqua,
ormai calma, ridona
allo sguardo il sorriso.
Le labbra socchiuse
sussurrano piano
parole che sfiorano,
petali lievi,
le pieghe dell’onda leggera.
Ma il vento che soffia inclemente
infrange l’arcano momento.
Lo specchio s’increspa,
si perde il sorriso
le labbra si serrano
mute stringendo parole.
E allora lo sguardo, rapito
da un raggio di sole,
risveglia
le chiuse parole
che insieme al sorriso
ritrovano in alto,
a dispetto del vento,
l’abbraccio di un sogno d’amore.
Luigino Moretti, S.Terenziano PG